Da venerdì 17 marzo 2006, Teatro Elicantropo di Napoli

Macbeth, di Shakespeare, Bene, Ionesco

Carlo Cerciello ‘porta’ in scena l’ascesa, il declino e la rovina di una coppia felice, i Macbeth: la scalata al potere e la lotta per raggiungerlo.

 

L’Elicantropo, spazio situato a metà strada tra il Duomo di San Gennaro e San Gregorio Armeno e che quest’anno festeggia il suo decimo anno di attività, nasce, nel 1996, da un'idea di Carlo Cerciello come luogo per le arti, svincolato dai ‘legacci’ dell’ufficialità.

Proprio nei luoghi simbolo della cristianità napoletana, che procede da millenni in una fascinosa situazione di border line tra paganesimo e ortodossia religiosa, da martedì 17 marzo 2006 alle ore 21.00 (e fino a domenica 16 aprile), la scena sarà per Macbeth, di William Shakespeare, Carmelo Bene, Eugène Ionesco, un progetto di Carlo Cerciello, che ne cura anche l’adattamento e la regia.

Imma Villa e Paolo Coletta

Lo spettacolo, presentato in prima nazionale assoluta da Teatro Elicantropo Anonima Romanzi e Gioia Corporation, vede la presenza in scena di Paolo Coletta, Imma Villa, Roberto Azzurro, Massimiliano Rossi, David Power, Marco Rescigno, Ivonne Capece, Benedetta Bottino, Milena Di Iorio, Walter Cerrotta, Claudia De Biase. Le musiche sono a cura di Paolo Coletta, le scene di Roberto Crea, i costumi di Antonella Mancuso, le coreografie di Bruno Valentino Perillo.

“Il potere logora chi non ce l’ha”, affermava un eminente politico nostrano, che, in virtù di tale filosofia, riuscì ad attraversare indenne le tempeste legali e politiche, che lo videro protagonista nel corso della prima repubblica democristiana, fino a farlo approdare, oggi grande vecchio, sulle sponde della attuale italietta berlusconiana.

Aveva ragione lui: non sarebbe bastata la lezione pasoliniana a metterci in guardia dal trasformismo politico e dalle profonde mutazioni antropologiche e sociali, poste in essere da un 'fascismo' che oggi indossa la maschera della democrazia.

Puntammo e credemmo nel deperimento del potere, assalito dall’immaginazione e da

Foto di scena

 un’onda d’urto ideologica che mutò profondamente il costume e l’etica dell’uomo del novecento, ma non ci accorgemmo che il fascismo affilava le armi del qualunquismo e della massificazione, proprio strumentalizzando le nostre apparenti conquiste libertarie e preparando l’avvento di un nuovo potere, ottuso e senza storia, ma ricco e senza scrupoli.

Quella notte shakespiriana tanto lontana nel tempo, la notte dei sentimenti inceneriti dall’ambizione, della stupidità di un assassinio strumentale al potere stesso, la notte della paura, dell’angoscia, dei presentimenti oscuri, quella notte interminabile, ci appare, purtroppo, quanto mai contemporanea, nel paradossale quotidiano trionfo di un potere rosso sangue.

 

Macbeth, progetto, adattamento e regia di Carlo Cerciello

Napoli, Teatro Elicantropo – dal 17 marzo al 16 aprile 2006

Info e prenotazioni al numero 081296640 -  E-mail teatroelicantropo@iol.it

Inizio delle rappresentazioni, dal mercoledì alla domenica, ore 21.00 (feriali) e ore 18.30 (festivi)

 

 

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