Angolo ripiegato:  
INTERNET: UN MURO O UNA PORTA?
di Antonio Vecchio
 

 

 

 

 

Tra le altre cose, Internet è un mezzo di informazione utilissimo e potentissimo, perché ha realizzato realmente ciò che la TV aveva sempre promesso ma mai fatto: la comunicazione in tempo reale.

Infatti, navigando in rete, è ormai un gioco reperire informazioni di tutti i tipi e da tutte le fonti: l’unico ostacolo può essere che la persona e/o il computer contattato non siano disponibili nello stesso momento, ma lasciando un messaggio di posta elettronica si può ovviare all’ostacolo stabilendo un vero e proprio appuntamento in rete, sempre che non si possa o voglia rivolgersi altrove. In questo, Internet non ha eguali: va oltre le edizioni quotidiane dei giornali, le edizioni orarie della Tv e della Radio ed in più rende disponibile un’interattività senza pari. Basti solo un esempio per tutti: durante la guerra nella ex - Jugoslavia, chi non ricorda quel quotidiano chiuso dalle autorità serbe che continuò a trasmettere tre notiziari al giorno via Internet in lingua inglese? Eh già, la lingua ufficiale di Internet è l’inglese, poiché è la lingua più diffusa al mondo e come tale è diventata uno standard de-facto in rete. Niente di male, anzi, questo dà a tutti noi una chance per migliorare le nostre conoscenze della lingua che, diciamolo pure, sono sempre state abbastanza scarse: è un grosso problema di noi italiani e questa può essere un’opportunità divertente per imparare a comunicare davvero con il mondo! Ma comunicare come? Facciamo attenzione: può definirsi comunicazione una serie di click sul mouse o sulla tastiera? Certamente sì, se avviene uno scambio di informazioni, ma se avviene solo un’acquisizione di informazioni?

Chiariamo questo punto: fino a che guardiamo un notiziario o i depliants di un’agenzia di viaggi o spot pubblicitari o conduciamo ricerche sugli argomenti che più ci interessano, Internet è senz’altro il sistema più veloce e più fornito, tanto che in Italia, in realtà, non lo sfruttiamo neanche al pieno delle sue potenzialità. In effetti, quante persone in Italia fanno acquisti, transazioni bancarie o simili, on-line?

Da noi manca questa cultura, perché c’è una naturale diffidenza, mancanza di fiducia, che nasce sostanzialmente dall’ignoranza e dall’abitudine.

Eppure le cose si stanno evolvendo, lentamente ma inesorabilmente.

Un esempio per tutti, le chat: oggi è facilissimo conoscersi e “frequentarsi” in rete e anzi spesso l’anonimato ci dà sicurezza e fiducia al punto che riesce più facile e persino più piacevole parlare ad uno sconosciuto che non si vede e probabilmente mai si incontrerà. Ma,… è poi un passo avanti non avere più bisogno del contatto umano, dell’imbarazzo dell’approccio, del problema del parcheggio o della fila alla posta, essendo sufficiente acquistare e/o visitare un luogo, magari anche lavorare, senza uscire dalla propria casa? Fino a che punto Internet è una porta sul mondo? Dove si tramuta in un muro di incomunicabilità che può diventare caratterialmente insormontabile?

 

Pubblicato nel mese di Giugno 2001 sul mensile “Proposte di classe”

 

 

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