Quella sua calda algida bellezza che ti toglie il fiato…
Quel suo caldo aperto sorriso che ti dà respiro…
Anna Falchi. Basta il nome per accendere il cuore (!) degli uomini e far scorrere, davanti ai loro occhi, immagini di lontani impossibili Paradisi!
Anna Falchi. Basta il nome per far brillare nell’anima delle donne un pizzico d’invidia, per un così bello spettacolo della natura, ma anche tanta simpatia.

Anna Falchi, oltre ad essere uno stupendo esemplare di donna, una presenza quasi fissa sulla carta patinata, è una donna intelligente e simpatica che ti avvolge col suo fluido parlare, un’artista preparata e capace che si è cimentata abilmente con la televisione (nelle vesti di presentatrice ed intrattenitrice ma anche di attrice di film e sceneggiati) e col cinema ed ora è alle prese con il teatro.
Abbiamo avuto il piacere e l’onore (e chissà quanti di voi staranno nutrendo una sana invidia nei nostri confronti…) di parlare con Anna e rivolgerle un po’ di domande.

 - Dopo tanto cinema e televisione, sei arrivata al teatro, con la Premiata Ditta “Garinei e Giovannini”, con la commedia “Se devi dire una bugia dilla grossa”. Cosa ti ha convinta a questo passo?
-
Beh’, lo stimolo di un’esperienza nuova. Per un’artista il teatro è un po’ un punto d’arrivo, un’emozione straordinaria, un passo da fare per essere considerata veramente completa ed eclettica. Dimostrare di saper fare tutto è sempre un motivo di conferma.

- Anna, tra i tanti programmi televisivi che hai fatto, quale ricordi con più piacere, quale con meno?
-
Con più piacere, sicuramente “Luna Park”, la prima esperienza veramente gratificante. Avevo 23 anni e essere stata scelta dai Dirigenti della Rai per affiancare i grandi mattatori della televisione (NDR: “Luna Park” era un preserale giornaliero di Rai Uno, presentato, ogni sera della settimana, da un artista diverso: Baudo, Frizzi, la Carlucci, la Falchi appunto) fu una grande responsabilità ma anche una bella soddisfazione. E’ stata forse la cosa più importante che ho fatto. Quella che mi è piaciuto di meno fare è stata, invece, “Domenica In” (NDR: fu protagonista dell’edizione con Magalli e Solenghi). All’inizio, la cosa era partita bene, avevo tanto spazio, poi pian piano, per l’invidia degli altri collaboratori, mi furono tolti tutti gli spazi e mi ritrovai a presentare giochino stupidi, che poteva benissimo presentare qualcun altro. Tra l’altro, mi etichettarono come soubrette e io non ho mai ricoperto questo ruolo. A volte, leggo sui giornali “la soubrette Anna Falchi” e non capisco il perché!

- Non ti senti, quindi, soubrette…
-
Non lo sono! Non l’ho mai fatta, anche perché non son proprio capace di ballare…

- Ti dà fastidio che molti uomini apprezzino più che l’artista Anna Falchi, la donna Anna  Falchi?
-
Mah’, questo non è proprio così. Certo, è logico che chi compra il calendario lo fa perché gli piaci, però se vanno a vedere un film, credo che guardino, oltre all’aspetto fisico, la simpatia e la bravura. Gli uomini sono i primi a giudicarmi, bene o male.

- E’ nota la tesi che fra la gran parte delle donne dello spettacolo regnino sovrane l’invidia e la maldicenza. Tu hai delle amiche nel tuo ambiente?
-
Guarda, proprio attualmente, grazie al teatro, la persona con la quale ho più feeling è proprio una donna ed è Paola Quattrini…
 

- …una tua partner della Compagnia, insieme a Gianfranco Jannuzzo e Fabio Testi.
-
Esatto. Paola è una collega e una donna straordinaria e simpatica. Siamo amiche e credo che non avremo mai nessun problema.

- Quindi, può esistere l’amicizia…
-
Sì, assolutamente. Per esempio, sono molto amica anche di Maria Grazia Cucinotta. Abbiamo un ottimo rapporto, ci vediamo e ci sentiamo spesso.

- Anna Falchi…indubbiamente bella, poi sanguigna, decisa…e cos’altro ancora nel tuo carattere?
-
Eh’, sono una persona che si impegna per migliorarsi, non si adagia, ecco, anzi mette sempre in discussione la sua professionalità, anche se non le viene chiesto. Ora, ad esempio, per affrontare al meglio questa commedia teatrale, mi sono messa a studiare daccapo, come una debuttante, dizione e recitazione. Addirittura ho intrapreso una nuova strada, che è quella del canto, perché il mio sogno vero…

- …è cantare…
-
…si, ma in un musical! Quindi far l’attrice e cantare, contemporaneamente.

- C’è stato un momento, nella tua vita, in cui hai sognato di non essere popolare?
-
Sì, quando mi affibbiano continuamente fidanzati e mi fanno passare per una mangiatrice di uomini, che non sono. Io sono monogama, sono una che si innamora perdutamente di una persona. Non ho avventure, ho avuto solo grandi amori e no li ho mai nascosti. Da quando sono single, mi affibbiano chiunque come fidanzato e mi dà molto fastidio. Questo è proprio il lato negativo della popolarità.

- A proposito della tua vita sentimentale, le storie che hai avuto con personaggi famosi, quali ad esempio Max Biaggi e Fiorello, sono finite anche perché eravate entrambi famosi, o no?
-
No, no, non c’entra nulla, anzi io considero un punto di vantaggio essere agli stessi livelli. Nessuno invidia l’altro, nessuno ha più o meno dell’altro… Avere un rapporto paritario è molto importante in un rapporto sentimentale.

- A tuo giudizio, Anna, uno degli ingredienti fondamentali, se non il principale, per una donna che vuole sfondare è il mostrare il suo corpo?
-
All’inizio sicuramente sì ed è l’input più facile per inserirti nel mondo dello spettacolo. Poi di belle ce ne sono tante, ogni anno ce n’è una più giovane e il fatto di lavorare ancora dopo dieci anni mi riempie di orgoglio perché vuol dire che piaccio e vado bene…

- …comunque, secondo te, è uno scotto da pagare…
-
…ma non lo chiamerei neanche scotto, perché la bellezza giovanile è fatta anche per mostrarla. Se poi, parallelamente alla bellezza, hai costruito anche qualcos’altro, dovrai essere brava a mostrarlo con i fatti.

- Cosa manca ancora al tuo carnet professionale, se manca qualcosa?
-
Nulla! - Replica Anna con un gran sorriso - L’esperienza teatrale era l’ultimo passo da fare, ora mi resta solo il musical!

- Hai un sorriso bellissimo ma che cosa ti fa piangere?
-
Eh’, l’amore! Le pene d’amore mi fanno piangere.

- Oltre che come artista, domani ti vedi realizzata anche come donna, con una famiglia tua?
-
Sì, certo. Come ogni donna, desidero avere una famiglia, anche numerosa. Vorrei almeno tre figli!

- Anna, ora teatro, e poi?
-
Il teatro mi piace e mi alletta moltissimo e sono interessata a proseguire su questa strada, ma farò anche televisione. Ci sono delle cose in programma…

- …e hai fatto anche un nuovo calendario…
-
…si. E’ un calendario prodotto da me, che è uscito da solo, non allegato a nessun giornale, per la gioia dei miei fans…

E così la bella Anna ci saluta ed entra in palcoscenico, pronta all’abbraccio del pubblico.

 

Pubblicato nel mese di Dicembre 2000 sul mensile “Proposte di classe”   

 

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