E'
uno dei pochi antidivi tra i presentatori show-men televisivi. Venti e più
anni di carriera non lo hanno sporcato.
Gerry Scotti,
divo popolarissimo e amatissimo del piccolo schermo, è la persona normale e
genuina che era prima di entrare a far parte del mondo dello spettacolo e
forse proprio la sua incorruttibilità, il suo non farsi stravolgere da mode
e lustrini, hanno allungato i tempi della sua consacrazione definitiva e
solo ora, con il boom di "Passaparola", il preserale di Canale 5, sta
raccogliendo i frutti seminati con serietà e tenacia.
-
Gerry, in questi giorni sei in TV con un programma innovativo, "Chi vuol
essere miliardario". Che cosa rappresenta per te?
-
E'
molto importante perché, più che un programma, è un evento. Infatti sta
andando in onda ora, poi si farà per tre settimane a novembre e tre in
primavera. Solo tre volte l'anno, perché la formula è particolare (ogni
giorno un concorrente, rispondendo a 15 domande, può vincere un miliardo),
c'è molta tensione in studio e se durasse di più si usurerebbe. Il
Produttore americano del programma, che mi segue in questa avventura, mi ha
detto "Peccato che tu non sia americano, se no avresti avuto un'audience
incredibile", ma io sto vivendo un momento d'oro e mi va bene così... Ho
avuto il Telegatto per "Passaparola", avevo già avuto l'Oscar della Rai e
sono felicissimo, mi basta. Quand'ero ragazzo, mi chiedevo cosa avrei fatto
nel 2000 e ora il 2000 si è rivelato ottimo.
-
Parliamo di "Passaparola", il programma che ti ha dato un grosso successo.
Partito un po' in sordina, è diventato un big della fascia preserale. Di chi
è stata l'idea?
-
Io
ho un merito e una funzione: l'aver creato un gruppo di lavoro... autori,
registi... coi quali collaboro sempre. Da qualche anno, infatti, sono anche
collaudatore di programmi e, quando è andata in onda la prima puntata di
"Passaparola", l'idea era stata già testata da me e sapevo che, dopo il
giusto rodaggio, sarebbe stato un successo. Infatti, siamo saliti piano
piano, fino a pareggiare con la Rai - un risultato del tutto impensabile -
e, in alcuni casi, a superarla. Meglio di così!
- Ci
sarà la nuova edizione in autunno?
-
Sì, sì. Ripartiamo l'11 settembre.
-
Molti vip che partecipano a "Passaparola", soprattutto tra i giovani,
dimostrano una scarsa cultura. Cosa ne pensi? E' un segno dei tempi?
-
Che la Società assomigli sempre più a un quiz televisivo è un dato di fatto
e la cultura generale, quindi, è una cultura da quiz, che lascia ovviamente
molti vuoti. La TV è una cartina di tornasole e queste cose le mette subito
in risalto, però a colmare questa pecca dovrebbero essere la scuola e le
strutture adeguate, non la TV.
-
Gerry, i quiz televisivi ci stanno abituando a premi iperbolici. Due esempi
eclatanti sono proprio "Passaparola" e "Sarabanda". Sinceramente, non pensi
che non sia giusto dare queste somme ad una sola persona - se mai verranno
vinte... - e oltretutto che premi di questa portata siano anche
controproducenti per il programma perché distolgono l'attenzione dal gioco?
-
Ma, vedi, cinque milioni a puntata (di tanto sale il nostro montepremi) non
sono poi molti; il fatto è che non vincendo per 120 puntate... Oggi, non
credo che un miliardo possa essere nocivo, perché sai, per farsi una casa,
un'auto... cose utili, insomma. Trovo assurde, invece, le cifre che si
vincono alle varie Lotterie, quelle sì, rendono deficienti. E poi per
vincere al mio gioco ci vuole merito. Noi, comunque, i soldi li assegneremo
sicuramente, perché nella sfida fra i Campioni, che faremo alla fine di
"Chi vuol essere miliardario", chi vincerà, anche se non indovinerà tutti e
21 i quesiti, porterà a casa il montepremi in palio. L'abbiamo deciso per
contratto.
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Nel tuo programma, fai spesso citazioni e riferimenti su Napoli, dimostrando
un grande attaccamento per la nostra città. Da cosa ti deriva questo amore?
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Ah', non lo so... è una cosa sviscerata! Ho sempre detto ai Dirigenti di
Mediaset che se Canale 5 avesse avuto un Centro di produzione a Napoli,
sarei venuto a lavorare lì! Mi piace la gente, il cibo, il clima... tutto.
Veniamo parecchie volte l'anno, io e mia moglie, da quelle parti, e abbiamo
molti amici. So dei molti problemi che avete voi, ma, problemi per problemi
(anche Milano ne ha...), mi piacerebbe vivere nei 30 chilometri più belli
che ci siano, che sono i vostri (da Napoli alla Costiera amalfitana)!
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Una domanda un po' cattiva... Per quale programma Rai lasceresti Mediaset,
in un momento come questo di grosso successo?
-
Per
"Quelli che il calcio" e per "Turisti per caso". Il programma di Fazio mi
affascina, anche per via della diretta e lo condurrei con il mio gruppo di
amici: Teo Teocoli, Gene Gnocchi, Smaila, Abatantuono... Per "Turisti per
caso", invece, unirei l'utile al dilettevole, in quanto viaggiare è la mia
più grossa passione.
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Simpatia in quantità, professionalità e serietà, sicurezza e educazione.
Queste le qualità che fanno di te un signore. E i tuoi difetti, invece?
-
Sono focoso, permaloso, pignolo, puntiglioso, anche con il mio gruppo di
lavoro. Ho un pregio, però... mi infiammo subito ma dopo due secondi ho
dimenticato tutto.
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Quando ricevesti l'Oscar della TV di Piombi, rivolgesti belle parole a tuo
figlio, scusandoti con lui per il poco tempo che gli dedicavi. Sei
soddisfatto, comunque, di come sta crescendo?
-
Sì, sì, perché non è fanatico. Non si vanta di suo padre e sono contento del
bel rapporto che ha con me. Lo sto crescendo senza l'idea del privilegio,
perché io sono stato fortunato ma è meglio rimanere con i piedi per terra.
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Gerry Scotti, da telespettatore, che rapporto ha con la TV? La segue?
-
Sono molto meno fruitore di quanto possa sembrare. Seguo i telegiornali, lo
sport... tutto, non solo il calcio e non solo il Milan, guardo sempre il
Napoli. Seguo molto i canali satellitari, con mio figlio, per poter
scegliere.
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Tu, personaggio molto noto, non sei un Vip da giornali scandalistici. Essere
sempre sotto l'occhio dei paparazzi è uno scotto da pagare al successo o i
tanti Vip che finiscono spesso nudi sui giornali se le vanno un po' a
cercare?
-
Beh', è un insieme delle due cose. E' vero che noi personaggi pubblici un
piccolo scotto dobbiamo pagarlo, però se vai in certi posti della Sardegna,
dove tutti sanno che ci sono i fotografi, e ti spogli al mare, beh'...
perlomeno sei ingenuo! Io, anche se sono molto presente in TV, riesco a
condurre una vita abbastanza normale e comunque non mi lamento, il mio è
sempre un mestiere privilegiato. Mio padre era operaio e lui sì che lavorava
duro!
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L'Oscar della Rai e ora il Telegatto per "Passaparola"... poi "Chi vuol
essere miliardario"... E' il tuo momento d'oro, dunque. E nel futuro?
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Beh', c'è ancora "Passaparola", poi andranno in onda altre venti puntate di
"Finalmente soli", la sit-com con Maria Amelia Monti. E in più due eventi
particolari, a giugno presento "Bellissima" e a luglio "Il Disco per
l'estate".
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Gerry, a chiusura, mi permetto di chiederti un augurio per il nostro
giornale, che abbiamo inaugurato proprio con te...
-
Ho
l'onore di battezzare "Proposte di classe" e spero che il mio essere
nazional-popolare, dì pure popolano... se vuoi, attiri le simpatie della
gente, che mi auguro non confonda la classe con l'acqua minerale, come mi
piace spesso dire! Grazie per avermi scelto e auguri!!!
Pubblicato nel giugno 2000 sul mensile “Proposte di classe”
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