Forse il suo volto non è ancora notissimo a tutti ma la sua voce, prestata a famosissimi personaggi, è nelle orecchie dei più.

Lino Barbieri, napoletano doc, imitatore bravissimo ma potremmo dire show-man completo, bel ragazzo dai tratti gentili ed eleganti. E' di lui che vogliamo parlarvi.
La sua carriera parte da molto lontano, debuttò infatti nel 1984. In televisione, arrivò nel  '90, con il programma di Sabani "Stasera mi butto" (tantissimi imitatori in gara) e fu subito successo.  Si piazzò nei primi tre, prestando voce e sembianze, tra gli altri, a un Maradona che è rimasto nel cuore di molti. Un grosso exploit lo ebbe poi anche a "Ciao week-end", su Rai Due (con la Carrà). Arriviamo a tempi più recenti e ricordiamo la  sua partecipazione agli spettacoli della Compagnia del Bagaglino, dal 1997 al 2000, in onda su Canale 5. Fino ad oggi, dove è protagonista di gustosi siparietti a "La vita in diretta", il programma condotto da Cucuzza su Rai Uno.
Dieguito, Totò, Cocciante, De Filippo, Troisi, Pino Daniele, fino a Paolo Limiti, Cucuzza e Taricone... tante voci racchiuse in una sola voce, quella magica di Lino Barbieri.

- Soddisfatto, Lino, della tua carriera fin qui?
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Certo, anche perchè ho raggiunto dei risultati in età abbastanza giovane. Ho debuttato a 23 anni, oggi ne ho 33. E' normale, i progetti che ho sono tanti, ma se è vero, come dice il maestro Lionello, che un attore matura a 40 anni, ho ancora sette - otto anni di gavetta da fare!

- Tra i personaggi napoletani che hai nel tuo carnet, chi senti più vicino alle tue corde?
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Sicuramente Troisi, che ho avuto il piacere di conoscere, perchè dieci anni fa, quando lavoravo con la Carrà, Clarissa Burt (che era nel cast), compagna di Massimo, una sera ci invitò a casa sua e così conobbi il mio idolo. Oggi, per divertirmi, per fare cabaret, va bene Taricone, che è il fenomeno dell'anno, ma se devo avere un ricordo, preferisco il grande Troisi.

- Qual è l'esperienza professionale che vorresti fare per poter dire "Sono arrivato"?
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Penso non ci sarà mai nessuna esperienza che mi farà dire "Sono arrivato". Vorrei fare tanta televisione per avere una tale popolarità che mi permetta poi di portare la gente a teatro. Il mio sogno è fare una sorta di "One man show", dove possa dimostrare di saper cantare, recitare, imitare, trasformarmi. Se lo farò bene o male, poi, saranno il pubblico e la critica a dirmelo. I miei modelli sono Montesano, Proietti... certo, parlo di modelli! Non è detto che debba raggiungerli, mi accontenterei di essere una loro fotocopia.

- Per una trasmissione in prima serata o un progetto in teatro saresti disposto a venderti?
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No, figurati! Io una cosa la faccio se l'ho maturata. Se sono convinto di poterla fare, sono pronto a qualsiasi cosa, per farla e farla bene, ma sempre nei limiti, senza mai scendere a compromessi. Non fanno parte della mia cultura.

- Lino, sei napoletano e ti si legge in faccia. Quando ci incontrammo, nove anni fa, mi dicesti che Napoli è quanto mai presente nella tua vita, è parte di te. Sinceramente, pensi però che se fossi stato magari di Milano, sarebbe stato più facile arrivare?
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Se fossi stato di Milano, però, non sarei stato io! La mia napoletanità è importante, io la porto dentro di me ma senza ostentarla, perchè non mi piace. Forse, io mi rifaccio un po' ai napoletani del passato, però non approvo quei napoletani che, in quanto tali, devono essere per forza simpatici e ostentano questa cosa! No, simpatico o lo sei o non lo sei.

- Qual è la caratteristica, secondo te, che distingue un artista italiano da uno napoletano, volendo considerare questi ultimi facenti parte di un mondo a parte?
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Mah! Io preferirei che non si considerassero a parte, perchè i napoletani poi ci credono! E molti sono fuori dal mondo! Per me, i napoletani stanno in Europa, neanche in Italia, perchè io mi sento cittadino europeo. Credo che ogni cittadino debba dimostrare la propria origine, conservare le tradizioni e le caratteristiche della sua Regione, ma mai ostentarle. Per cui, preferisco non distinguere il napoletano dagli altri, perchè, a livello regionale, sta capitando un po' quest'esilio dall'Italia ed è brutto. Io sono stato visto molto di più al "Patuto per patuto", su un'emittente locale, che a "La vita in diretta"! E questo mi fa pensare!

- Lino, per le ragazze che apprezzano l'uomo, oltre che l'imitatore, ci dici se sei fidanzato e qual è la tua donna ideale, anche prendendo a prestito qualche nome famoso?
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Io sono marito!

- Ah', sei sposato?
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Sono sposato e sono papà di un bambino di tre anni e mezzo e di un altro che arriverà a luglio. La donna ideale... secondo me non esiste e comunque non è mai quella propria. Dici... "Allora perchè l'hai sposata?". L'ho sposata perchè mia moglie è una donna molto bella, affascinante, anche molto vicina alla mia cultura tradizionalista. E' anche lei un'artista...

- ...ah', anche lei del tuo ambiente?
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Sì, lei è una vera artista, perchè ha studiato per diversi anni danza classica, è molto brava. Lei debuttò qualche mese prima di me, a "Gran Premio", con Baudo.

- Come si chiama?
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Elisabetta Di Bonito. Ha studiato con Mara Fusco. A un certo punto, poi, ha lasciato perchè disse "Io ho fatto tanti anni di danza, non potrei mettermi a fare la ballerina di fila, alla pari delle tante show-girls di oggi, che non sanno fare niente!". Così, ha deciso di fare la casalinga e la mamma. Una scelta importante. Io non so come abbia fatto, ma lei dice di star bene così!

- Fino a quando ti potremo vedere, Lino,  a "La vita in diretta"?
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Penso fino alla fine di maggio...

- ...e poi?
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E poi tournèes, ho bisogno del contatto col pubblico! Fino alla prossima occasione, spero, in Rai. Sarei contento anche di ripetere l'esperienza a "La vita in diretta", per fare la cosiddetta gavetta, no?

E ci piace sottolineare la grande disponibilità di Lino, che, con la voce di Pino Daniele e Maradona, ha recitato una mini - scenetta, che costituisce il corpo dello spot di "Proposte di classe", in onda su "Radio Amore". Gustosissimo! Dite che siamo modesti? Provate ad ascoltare... per credere!

 

Pubblicato nel Maggio 2001 sul mensile “Proposte di classe”

 

 

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